La storia della scrivania per ufficio. Molti di noi utilizzano quotidianamente dei complementi di arredo senza domandarsi mai cos’è che ci ha portato a disporre di tali comodità. La storia di come degli oggetti molto rudimentali si siano evoluti per donarci il comfort di cui disponiamo oggi è nota a pochi. La scrivania, oggetto chiave in questo periodo di smart working, deve la sua attuale forma ad origini molto antiche.
Scrivania in Egitto
Alcuni documenti e reperti datano la nascita di piani di supporto per la lettura e scrittura al periodo degli egizi. Gli egizi tramandarono l’utilizzo di questo strumento ai romani per la gioia degli scribacchini, e l’utilizzo continuò sino al medioevo.
La scrivania nel Medioevo:

Durante il periodo del Medioevo si iniziò a diffondere l’uso dello scrittoio dal latino “scriptorium”. Variò anche il significato attribuito al termine latino, precedentemente associato al luogo di scrittura, pittura e copiatura, assumendo così il significato di “tavola da scrivere”. La scrittoio era formato da due parti, una utilizzata per la scrittura, e l’altra con funzione di leggio. Inoltre era dotato di vani e scomparti per custodire libri e oggetti preziosi. Lo strumento era molto diffuso nei monasteri che da sempre custodivano il sapere e gli scritti delle civiltà antiche. I monaci amanuensi ne facevano un uso quotidiano durante il lavoro di copiatura e trascrizione dei testi antichi (svolto in piedi e a lume di candela).
La scrivania nel Rinascimento:
Nel periodo rinascimentale tra il 400 e il 500 si diffusero i primi scrittoi nelle abitazioni. Questi erano utilizzati inizialmente per le letture dei testi sacri, scrivere lettere o firmare documenti. Il mobile diventò di largo utilizzo nelle famiglie più abbienti utilizzato principalmente per lo studio e le letture.
La scrivania nel 600-700:
Verso la fine del 600 in Inghilterra si iniziano a realizzare i primi antenati della scrivania. Questi modelli erano composti da semplici tavole di legno molto massicce per favorirne la resistenza all’ingente peso dei volumi dell’epoca. I piani venivano spesso rivestiti di pelle per agevolare la fluidità della scrittura.
Nel 700 si ha un’evoluzione dei precedenti modelli. Si realizzano le prime scrivanie pensate principalmente per essere utilizzate anche dall’universo femminile. Queste sono più piccole e maneggevoli degli antenati, più eleganti, e provviste di diversi cassetti. Lo scrittoio assunse quindi il nome di ribaltina, perché dotato di una piccola anta a ribalta. Quando l’anta veniva sollevata rivelava vani e scomparti insieme al piano di appoggio per scrivere, mentre se veniva abbassata celava il suo contenuto mostrando solo fregi e decorazioni.
La scrivania dall’Età Moderna a quella contemporanea:
Durante il XIX si diffondono in ogni ufficio ed ogni ed ogni casa le pedestal desk. Queste erano di forma rettangolare, dotate di uno spazio centrale per le gambe, e provviste di due cassettiere ai lati. La produzione viene fatta in serie e diventerà il modello più utilizzato sino ai giorni nostri, diventando sede invece che di libri e lettere, di computer e device informatici.